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domenica 29 maggio 2016

Recensione a (quasi) caldo del workshop di crowdmapping / Review on (almost) the hoof of crowdmapping workshop

Fresca di disoccupazione, ho deciso di 'riposarmi' partecipando a un workshop di crowdmapping, tenuto dall'Università per Stranieri di Perugia. Il piano era di passare due giorni rilassanti in una bella città. imparare qualcosa di utile e giocare un po' con le mappe. Due su tre obiettivi raggiunti non è una brutta media.
Perugia è sempre una città bellissima per un turista, anche se è facile perdersi tra vicoli e scalette; inoltre, come in molti casi, alla cura del centro storico non corrisponde una uguale cura della periferia: basta allontanarsi appena dalle mura per trovarsi senza marciapiedi e senza cartelli indicatori.
Being unemployed (again), I have decided to 'take a rest' by attending a workshop about crowdmapping, at Università per Stranieri in Perugia. The plan was to relax for two days in a beautifull town, learning something usefull and having fun with maps. Two goals accomplished out of three is good enough.
Perugia is a stunning place for a tourist, a bit too easy to get lost because of maze-like passages and hidden stairways; moreover, as in many cities, a tidy city center is encircled by less tidy outskirts: as you step outside the old town you find yourself deeply in need of sidewalks and directions.
Perugia
Ma torniamo al corso. L'obiettivo era di insegnarci i rudimenti dello story map con un approccio pratico, facendoci inserire dati sui siti UNESCO in Italia e creando brevi storie legate ad essi.
Story map significa raccontare una storia tramite una mappa: un viaggio, un movimento culturale, un fenomeno sociale possono essere raccontati più efficacemente attraverso una mappa in cui inserire foto, video, testi, eventualmente informazioni tratte da diversi social network.
Esistono diversi strumenti software per realizzare una storia tramite mappa, ma al corso è stato affrontato solo il software della ESRI: Story Maps. Non solo, di tutte le versioni disponibili è stata presentata solo quella che la docenza aveva deciso di utilizzare per il workshop (Map journal). Un workshop non è un corso, ma mi sarei aspettata una esposizione più esaustiva: se stai facendo pubblicità alla ESRI, almeno falla fino in fondo, presentandomi lo strumento nella sua interezza.
But let's get back to the course. The goal was to give us some instructions about story map, allowing us to create stories about UNESCO's italian sites.
Story map means to tell a story using a map: a journey, a cultural movement, a social phenomenon can be told way better by using a map where you can add photos, videos, texts, data from social networks.
There are different softwares that allow you to create such a story, but the course was only about ESRI software: Story Maps. Moreover, only one of the many ways you can build  a story has been explained (Map journal). A workshop is not a course, but I would have expected a more exaustive explanation: at least, if you are advertising for ESRI you should do it properly, showing me everything Story maps can give.
Uno strumento che avrei gradito mi fosse presentato / A tool I wished that was shown
Lo scopo era di farci mappare almeno una parte dei siti UNESCO in Italia. Ma durante la presentazione del workshop è stato specificato più volte che l'organizzazione dispone dei poligoni dei siti, allora perché fare inserire a caso i limiti dei siti a utenti inesperti? Non so in quale formato file siano questi poligoni, ma sono abbastanza certa che, in un modo o in un altro, possano essere inseriti in una mappa on line.
Se lo scopo è davvero il crowdmapping, cioè l'inserimento di informazioni geografiche da parte di utenti qualsiasi, sarebbe meglio usare una piattaforma in cui chiunque possa inserire dati, invece di permettere ai soli frequentanti del corso di intervenire.
E perchè fare inserire dati in modo casuale, senza una struttura logica e scegliendo informazioni in modo arbitrario? Tutto quello che ci è stato chiesto è stato: inserire il poligono del sito (inventandoselo), inserire punti per gli aspetti culturali del sito, inserire punti per i rischi presenti (inventandosi anche questo). Tutto molto arbitrario. Certo, è un lavoro svolto in modo gratuito da degli utenti, e sarebbe indelicato lamentarsi...
E visto che il workshop era gratuito, nemmeno io posso lamentarmi di non aver imparato tutto quello che avrei voluto imparare.
The point was to have us mapping at least part of UNESCO sites in Italy. But during the presentation of the course they have said that UNESCO has the sites' polygons: why should we draw polygons randomly? I do not know the file format of UNESCO's polygons but I am fairly sure they can be converted and add to a map on line.
If the point is to do crowdmapping, meaning geographical data add by anyone on internet, it would be better to create a website where everyone can add data, instead of having data add only by the few persons that have taken the course.
And why giving us no logical structure for the database, choosing data in the web on random base and personal taste? All they have asked us was: a polygon of the site (invented), some points for the cultural aspects of the site, some points for the hazards put to the site (invented as well). Everything is heavily random. Surely they cannot protest for the quality of  the results of free work.
And as the workshop was free as well, I admit I cannot complain for learning less than I expected.
Valutazione di Map journal.
Premetto che dovrei riguardare attentamente tutte le informazioni disponibili sul sito della ESRI, per ora solo in inglese (se qualcuno volesse un traduttore, ricordo che sono attualmente disoccupata); la valutazione che segue si basa sulle sole informazioni ottenute dal workshop.
Per creare una story map è necessario per prima cosa creare la base geometrica di poligoni, punti e linee che verrà poi arricchita dai contenuti multimediali nella seconda fase del lavoro.
La base geometrica può essere creata tramite ArcGIS sul proprio computer, per poi essere caricata on line. Se fosse necessario modificare la geometria sarebbe necessario correggere la mappa sul proprio computer e caricarla nuovamente: non è possibile caricare le correzioni come, appunto, correzioni, ma solo come nuova mappa, perdendo l'eventuale lavoro fatto on line. É evidente che questa procedura è molto farraginosa: non capisco perché non sia possibile creare geometrie sulla mappa, come ad esempio si fa con Google Maps. Si consideri che un software ArcGIS richiede almeno 4 giga di RAM, perché è un software di analisi topologica, non un Paint qualsiasi per fare disegnini.
Una volta caricata la mappa, l'inserimento di informazioni da internet è abbastanza semplice, anche se meno immediato rispetto ad altri strumenti on line. Inseriti tutti i contenuti, è possibile creare il diario (journal) vero e proprio: la struttura è simile a un PowerPoint, in cui lo sfondo delle slide è una mappa dinamica in cui l'utente può zoomare, spostarsi e cliccare sui vari elementi. Le varie slide presentano inquadrature diverse della mappa, creando la storia vera e propria.
Review of Map journal.
As foreword, I should have a good long look at tutorials and information on ESRI's web site, by now only in english (if anyone would like some translation, I am currently unemployed); the following review is based only on the informations I got at the workshop.
To create a story map, the first thing you need is a geometry of polygons, points and lines, this will be enhanced by contents on-line in the second phase of the work.
This geometric base can be created using ArcGIS on your computer, than it is uploaded on the web. If you need to change the geometry, you have to change it on your computer and upload it again, you can not upload corrections as corrections, but only as a new map, loosing the work you have done on-line on the map. Such procedure is quite distressing: I cannot understand why I can not draw geometry on Story Maps, as I can do, for instance, on Google Maps. Remember that ArcGIS needs at least 4 giga of RAM, because it is a software of topological analysis, it is not a mere Paint to draw doodles with.
Once you upload your map, you can add data from the web, it is a bit less easy than other web sites. As you have all your data together, you can create the actual journal: it looks a bit like PowerPoint, every slide has a embedded dynamic map, the user can zoom, pan and click on the features to see the contents. The slides shows different views of the map, telling the actual story.
L'idea di raccontare storie su mappe è sicuramente interessante ma, almeno per quanto ho potuto capire da questo workshop, c'è molta strada da fare in termini di usabilità e comprensione del software.
Se ESRI vuole entrare nel mercato della rete 'sociale', dove gli utenti sono inesperti e hanno poca voglia di spendere, forse dovrà semplificare il software. In alternativa potrà rimanere quello che già è: ditta leader nel settore analisi geografica e fornire lo strumento di story map come una ulteriore possibilità di marketing ai propri clienti (paganti).
Ultima nota al corso: forse il nome scelto è poco calzante, più che un workshop di crowdmapping è stato un workshop di story map. Il crowdmapping è un altra cosa, e se ne parlerà in un'altra occasione...
Telling stories with map is very interesting but, basing my judgement on what I have learned in this workshop, there is a lot of work to do about software usability.
If ESRI wants to step in 'social web' market, where inexperienced users not willing to spend money rule, maybe it will have to develop something easier. Else, it can remains what it is: the main software house in geographic-based software and give story map to (paying) clients as a way to spread their contents in the market.
Last comment about the course: maybe the name was not carefully chosen, it was less a workshop about crowdmapping and more about story map. Crowdmapping is quite different, and will be told about another time...

mercoledì 24 febbraio 2016

Appunti su Google Map / Notes on Google Maps

Sto pianificando un viaggio a Vienna: il motivo principale è vedere questa meravigliosa mostra al Palazzo d'Inverno. Avrò a disposizione meno di 36 ore e devo fare del mio meglio per vedere tutto quello che mi interessa. Di solito quello che mi interessa (architettura contemporanea e belle strade) non è nelle guide, perciò ho deciso di farmi la mia guida personale. Nel corso del tempo ho salvato sul mio account Pinterest diverse immagini interessanti (c'è stato un periodo in cui cercavo anche di categorizzarle, ma ho fallito miseramente). Ho recuperato alcune delle cose più interessanti e le ho inserite in una mappa personale su Google Maps. (questa)
I am planning a journey to Wien: the main goal is to visit this amazing exhibition at Winter Palace. I will be there for less than 36 hours and I have to do my best to see everything I am interested in. Usually things I am interested in (contemporary architecture and beautiful streets) cannot be found in guides, so I decided to make my own guide. In these last years I saved on my Pinterest many nice pictures (I have tried to label them correctly, but I failed miserably). I took some of the best things and put them on a map on Google Maps. (this one)
Basta avere un account su Google per poter creare una propria mappa e poterla condividere. Avevo fatto già un paio di mappe, ad esempio per esami al master "Il progetto della smart city". Una era un esperimento che mi interessava particolarmente: una mappa condivisa con gli altri studenti in modo da poter condividere le foto e le impressioni raccolte durante un sopralluogo in vista dell'esame collettivo di fine corso. Mi aspettavo che gli altri studenti avrebbero inserito il proprio materiale in modo da poterci confrontare sulle rispettive idee. In realtà nessuno ha utilizzato la mappa, non so se per poco interesse o se per carenze nella mappa. (qui il link alla mappa)
You only need a Google account to create your map and to share it. I have already made some maps, for instance for exams at master "Designing the smart city". One of these map was an experiment I was particularly interested in: a map shared with other students so we could share photos and impressions caught during a survey needed for the last collective exam. I hoped other students would put their data so we could discuss ideas. But no one used the map, I do not know if  it was lack of interest or if the map was poorly designed. (map link here)
Le mappe sono private di default, per condividere è necessario cliccare sull'icona nel menù di controllo (evidenziazione mia)
Maps are personal by default, to share them you have to click on the icon on the control menu (my highlight)
Si possono organizzare le informazioni per gruppi usando i livelli; in questo modo è possibile visualizzare o nascondere gruppi di dati, agendo sul livello.
In fondo al menù è possibile scegliere tra diverse mappe di sfondo.
Fa un po' sorridere che in alcune mappe appaiano alcuni edifici: forse è un bug dovuto all'inserimento di edifici come oggetti 3D, non appaiono nella mappa 'rilievo', ma appaiono in altre mappe.
It is possible to organize data using layers; it is possible to show or hide groups of data by working on layers.
At the bottom of the menu it is possible to choose a map as background.
It is a bit funny to see some buildings popping out in some of these maps: maybe it is a bug due to 3D buildings, they do not appear in the 'terrain' map, but they appear in some of the other maps.
Si possono inserire punti, linee e forme grazie agli strumenti nella parte alta dello schermo.
It is possible to add points, lines and shapes, using tools in the upper part of the screen.

Lo strumento 'Aggiungi indicazioni' permette di creare un percorso tra diversi punti della città: è possibile selezionare il mezzo di trasporto, scegliendo tra auto, bici o piedi, inserire più destinazioni e modificare il percorso, trascinando col cursore la linea azzurra che rappresenta il tragitto. Da notare che il percorso in bici rispetta correttamente i sensi unici ed è quindi diverso rispetto a quello a piedi. Cliccando sui tre pallini accanto al nome del livello è possibile aprire una finestra che fornisce la descrizione dettagliata del percorso, utile per chi è poco abituato alle mappe.
'Get directions'  allows you to build a path between places in town: it is possible to choose the mean of transportation, between car, bike and foot, you con add different destinations and change the path, dragging the blue line of the path with the cursor. Notice that the bike path follows the one way signals so bike and pedestrian journeys are different. Clicking on the three dots beside the layer's name you can open a window that give you detailed description of the journey, very usefull if you are not used to maps.

Chiedendo indicazioni per la bici alcune strade si colorano di verde: suppongo che i vari colori corrispondano a diversi percorsi riservati alle bici, ma non è evidenziata una legenda. Per poter accedere alla legenda è necessario aprire Google Maps, diciamo così, base. Cliccando sulle tre linee orizzontali accanto alla barra di ricerca è possibile accedere al menù di opzioni, tra cui la mappa ciclabile. La legenda dei percorsi ciclabili è un po' nascosta in fondo alla pagina.
Asking for bike directions some roads turn green: I suppose the different shades match different types of cycling infrastructures, but there is no explanation of symbols. To get it you have to open Google Map, let's say, in its plain version. Clicking on the three lines beside the search tool you can access the option menu, among others you will find the cycling map. At the bottom of the page, not hidden enough, will appear labels' explanation.
E per inserire le ciclabili sulla mia mappa personale? E' un po' meno intuitivo di quanto potrebbe essere. Si deve aprire Maps in una nuova scheda, cliccare sul menù, tramite le tre linee, e cliccare su 'Le mie mappe' a fare apparire l'elenco si mappe personali. Clicco di nuovo sulle linee del menù e riappare il menù delle opzioni principali, tra cui andrò a scegliere i percorsi ciclabili o le linee di trasporto pubblico. A questo punto sulla mappa appariranno le informazioni richieste. Cliccando sulla mappa personale che interessa, apparirà anche la propria mappa assieme alle informazioni fornite da Google. Il metodo è un po' contorto, sarebbe molto più semplice permettere agli utenti di inserire le informazioni direttamente dal pannello di controllo: potrebbe essere un tipo di livello (ad esempio 'ciclabilità'. 'trasporto pubblico e 'traffico') da aggiungere alla propria mappa, oppure una mappa che tra le opzioni di visualizzazioni proponga anche i dati che Google ha a disposizione (ad esempio 'mappa ciclabile', 'mappa dei trasporti').
And how to add all cycling routes to my personal map? It is less easy than expected. You have to open Map in a new tab, click on menu, by clicking the three lines, and click on "My maps" to get the list of personal maps. Click again on the three lines and you will see again the option menu, look for the cycling map or the public transport. Now you will see the informations requested on the map. By clicking on the desired personal map, it will appear on the map, together with the information gotten by the option menu. It is a bit twisted, it would be much easier to allow users to add these data from the control panel: datas could be a type of layer (i.e.: 'cycling', 'transport' and 'traffic') you can add to your map, else it could be a background map visualizing datas ('bike map' , 'public transport map' and 'trafic map').
Un altro punto un po'oscuro è la stampa della mappa. Non è complicato: basta cliccare sui soliti tre punti e appare un menù a tendina che permette di stampare la mappa, creando un file pdf o un jpg. Il problema è che la stampa ha una scala completamente diversa rispetto a quanto visualizzato a schermo. Sotto potete vedere fianco a fianco la mappa a schermo, sulla sinistra, e il file di stampa, a destra. Inoltre, mentre nella visualizzazione standard Maps mostra in basso a sinistra un segnalino di scala, nella visualizzazione 'Le mie mappe' il segnalino di scala scompare; questa mancanza è compensata dallo strumento 'righello' che permette di misurare sullo schermo le distanze, ma è ovviamente inutile una volta stampata la mappa.
Another issue is to print the map. It is not complicated: just click on the usual three dots and a menu will appear, allowing you to print your map, by creating a pdf or jpg file. The problem is the printed map has a completely different scale than the map on screen. You can see here side by side the map on the screen, on the left, and the map ready to be printed, on the right. Moreover, while in standard Google Maps you get a scale, in the bottom left corner, in 'My maps' you get no scale indication: the 'ruler' instrument partially make up for this, but of course it works on screen and it is useless in a printed map.

 L'impressione è che i due servizi, Maps e 'Le mie mappe' siano impostati in modo leggermente diverso, forse perchè sviluppati da gruppi diversi. Per l'utente però il risultato è decisamente scomodo: le funzioni sono diverse nei due servizi e si fatica a mettere insieme informazioni che pure sono a disposizione di Google.
You get the impression that the two services, Maps and 'My maps' have been developed in different ways, maybe by two different teams. As result, the user feels uneasy: different options in the two panels and it is too complicated to bring together data that belong to Google, nonetheless.

lunedì 28 dicembre 2015

Di panchine e terrorismo / About benches and terrorism

A quanto pare c'è un supercattivo in città: il gruppo di nuove panchine installate sotto le Due Torri.
Apparently there is a new villain in town: a group of benches placed under Due Torri.
E, come tutti i supercattivi, ha una fedele spalla: il dissuasore, o fittone.
And, as every villain, it has a trusty sidekick: the bollard.
Riassunto delle puntate precedenti: le Due Torri sono uno dei simboli della città di Bologna, ma sono al centro di una raggiera di strade, poco sicure da raggiungere a piedi dalla vicina Piazza Maggiore. Il Comune decide di riqualificare la strada principale e di ampliare le già esistenti aree pedonali: in questo modo le Torri saranno tutelate, e saranno tutelati i cittadini e i turisti che vanno ad ammirarle.
Ma 'dietro' al simbolo della città c'è uno spiazzo, uno spazio tra le torri e la chiesa retrostante, una piazzetta poco utilizzata poichè da essa non si accede nè alle torri nè alla chiesa, non è uno spazio di transito, perfino la rastrelliera che vi è collocata è poco usata.
Appena più a sud, il Palazzo della Mercanzia non è in condizioni migliori: si affaccia su una piazzetta triangolare, teoricamente il perfetto cannocchiale prospettico per ammirare la facciata riccamente decorata. Ma il traffico impedisce alle persone di sostare, l'area è poco attraente, uno slargo invaso da auto, uno spazio di risulta. Dal punto di vista storico, la piazza nasce dopo l'abbattimento delle mura del 1000, o mura di selenite; eliminato il muro, qui si collegano l'antica città romana dalla struttura a rete perpendicolare e l'insediamento longobardo con strade a raggiera. Il Comune decide di chiudere al traffico una delle strade e limitare l'accesso veicolare all'altra strada.
La scelta progettuale è eliminare il gradino tra marciapiede e la carreggiata e sostituirlo con una fila di fittoni: i pedoni possano attraversare in ogni direzione, anche le persone in carrozzina, famiglie coi passeggini, passanti con trolley; saranno le auto a essere costrette, non le persone. Lo spazio antistante il palazzo viene messo a disposizione dei cittadini e fornito di sedute.
Previously, on Bologna: Two Towers are one of the symbols of the city, but they are in the middle of a radial pattern of streets, it is unsafe for a pedestrian to reach the place from Piazza Maggiore. The city Council decides to renew the main street and to enlarge the pedestrian zones: Two Towers will be protected, and so will be protected citizens and tourists.
But 'behind' the towers there is a small area, between towers and a church, a place seldomly used, for it does not give access to towers nor the church, even the bike rack is rarely used.
South to the towers, the Palazzo della Mercanzia is not in a better situation: it is standing on a small triangular plaza, it should be the perfect frame to the richly decorated façade. But the cars do not allow people to stare at the building, the place is not welcoming, a left over. Here once stood the defensive wall called 'mura di selenite'; as the wall has been teared down, here they meet the perpendicular road network of the roman city and the radial pattern of the lombard place. The City Council decides to turn a street in a pedestrian area and to reduce the access to the other road.
The design of the area avoid steps between carriageway and sidewalk, in its place there is a line of bollards: pedestrians can walk freely, even persons on wheelchairs, family with strollers, tourists with trolley cases; cars will be constrained, not people. The area in front of the building is given to pedestrians and enriched by seats.
La scelta è di usare semplici blocchi di pietra di forme diverse disposti in file regolari, un compromesso tra varietà e ordine, cercando di evitare sia la confusione sia la noia e la ripetizione.
The decision is to place simple stone blocks of different shapes placed in rows, a compromise between variety and order, trying to avoid confusion and boredom.

Il risultato è in parte discutibile: le forme non legano bene col contesto, il colore delle pietre è un po' troppo freddo se rapportato ai rossi e i gialli di Bologna. In difesa del progetto va notato che gli edifici che si affacciano sono talmente diversi l'uno dall'altro, per epoca, materiali e motivi decorativi, che risulta impossibile definire un elemento di comunione. Gli elementi inseriti devono collegarsi a edifici medievali...
The result is somehow disputable: the shapes do not link to the buildings around, the tone of the stones is a bit too cool, compared to the reds and yellows of Bologna. To be fair to the project, one must admit that the surrounding buildings show the widest variety of age, materials and details, it would be impossible to find a linking item. The new seats must go along with medieval buildings...
...a edifici moderni...
...with modern buildings...

...a decori geometrici...
...with geometric details...
...e a decori in stile.
...and with 'old school' details.
Dal punto di vista pratico mancano porta rifiuti e una illuminazione dedicata. Diverse persone useranno queste sedute per mangiare all'aperto e sarebbe opportuno avessero un porta rifiuti a portata di mano, o, come al solito, ci si lamenterà del degrado, senza aver fatto nulla per evitarlo.
On a practical point of view one misses some bins and lights. People will be seating here to eat and it would be useful to give them a bin to dispose of trash, else, as usual, we will be complaining about the mess, without having put any effort in avoiding it.
Il lavoro è stato attaccato in modo aggressivo (isterico?): dal critico d'arte Sgarbi che ha paragonato le panchine all'Isis (qui le prove) all'associazione Italia Nostra che tira in ballo gli squali per mostrare il proprio disappunto sui fittoni. Nessuna critica costruttiva, nessuna proposta: il centro storico è perfetto così com'è, non bisogna toccare niente.
Nessuna considerazione per la necessità, il diritto, delle persone di godersi lo spazio pubblico (come scrivevo già qui), mentre il problema della protezione del pedone viene liquidato con l'educazione: l'automobilista va educato a rispettare gli spazi pedonali, non si sa bene da chi o come.
The project has been attacked heavily (histerically?): by art critic Vittorio Sgarbi, who had compared the benches to Is (here, italian only) and by Italia nostra, that had compared the bollards to shark teeth (here, italian only). Not constructive criticism nor a proposal: the historic core is perfect as it is, there is no room for an improvement.
Not a thought about the need, the right that people has to enjoy the public space (I wrote something here, on the matter), while the problem of pedestrian safety is put aside by talking of 'education': the car drivers should learn to respect pedestrian areas, but no one knows who will teach them and how. 
Nel frattempo una chiesa in via San Felice sta cadendo a pezzi, assieme alla chiesa sconsacrata di San Giuseppe, dietro alla centralissima 'Arena del Sole', assieme ad un edificio in Via Galliera, assieme a tanti altri edifici, meno nobili delle piazze simboliche del passeggio, ma struttura vera di un centro anche storico, ma certamente abitato, oggi forse dimenticato.
Meanwhile, churches in ald town are falling apart,as residential buildings do, less noble parts of a 'historic city' that, historic as it is, still is a city, made of people and houses, not only of untouchable symbols. 
P.S. Mentre si aspetta che vengano montate le indicazioni turistiche agli appositi supporti, qualcuno si ingegna a giocare...
While we wait for turistic information to be put on the right bracket, someone has found a way to play...








sabato 12 settembre 2015

Un giorno al CosmoBike / A day at CosmoBike

... cioè il paradiso del ciclista nerd (o geek, capirò mai la differenza?). Tonnellate di bici bellissime, componenti di design e gadget di ultima generazione, con l'unico difetto (?) di essere troppo nuovi, per me che sono abituata ai rottami.
Moltissime mountain bike, e relativi accessori, dalle borse all'abbigliamento ai minicomputer per tenere traccia di percorsi e stato di salute del pilota. Tutto bellissimo, ma al di là delle mie capacità di comprensione...
Così come sono al di là delle mie capacità gli stand di componentistica di punta.
...as to say, heaven of cycle nerd (or geek, will I ever understand the difference?). Tons of beautifull bikes, carefully designed components and gadgets of the finest quality, with the only flaw (?) of being too new and shiny, as I am used to bunches of rust.
Lots of mountain bikes, and accessories, form packs to clothes to small computer to keep tracks of the journey and of the health of the pilot. Everything was beautifull, everything was beyond my understanding...
Beyond my understanding was each and every component of high level, as well.
In compenso sono rimasta un buon 10 minuti a venerare i cerchioni in legno di Cerchi Ghisallo: non so quanto siano duraturi, quanto senso abbiano da un punto di vista tecnico, ma sono stupendi. Il loro stand accoglieva anche questa meraviglia: la fotocamera del cellulare non rende giustizia a questa pedivella con ben tre cuori iscritti.
But I stared at least 10 minutes to wooden wheels of  Cerchi Ghisallo: I don't know if thay can last, I don't know if they can make sense on a technical point of view, but they are stunning. They showed as well this little marvel: phone camera cannot give you the whole perfection of this crank with three heart inscribed.


La stampa 3D ha raggiunto anche le ciclofficine: Aenimal bhulk di Eurocompositi ha il telaio in materiale plastico riciclato stampato in pezzi e assemblato. Purtroppo non c'erano schede tecniche che fornissero dati su solidità e durata. Se fosse un'alternativa economicamente plausibile ai telai in commercio, sarebbe un'ulteriore spinta verso la personalizzazione della bici, rispetto ai telai standard il design è però molto appesantito.
3D printers had made their way to repair shop: Aenimal bhulk by Eurocompositi has a plastic frame printed in pieces and than assembled; plastic is recycled. There were no techincal datas about durability and resistance. If this solution is not too expensive compared to availavble frames, it might be a step toward a wider customization of bikes, but compared to usual frames the design is a bit bulky.

Molti stand rispolveravano vecchie glorie: Cinzia, con una palette pastello...
Lot of vintage around: Cinzia, with a pastel palette...



Graziella, con un effetto cromato un po' discutibile...
Graziella, with a chromium plating a bit too shiny...

Abici porta all'estremo l'effetto nostalgia ricostruendo un modello d'epoca...(sul sito maggiori informazioni e una foto vera)...
Abici gets nostalgia to a different level by building a vintage model anew (more info and a real picture on web site )


Lo stand di TokyoBike è molto più nelle mie corde di 'ciclista-urbana-che-si-accontenta-dei-rottami-perchè-l'economia-è-quello-che-è' e capiscono cosa è davvero importante: il colore del telaio. Scherzi a parte, le bici sono bellissime: citybike semplici, dal design pulito.
 TokyoBike is much closer to my urban cyclist point of view and they understand what the real thing is: frame colour. Jokes aside, bikes are super cute: simple citybikes with a clean line.



Se si preferisce qualcosa di più frivolo BikeBelle soddisferà tutte le vostre 'esigenze' estetiche, inclusi coprivalvola a forma di dolcetto (giuro).
Per concludere la sezione accessori, è d'obbligo segnalare Cingomma che propone cinture in copertone di bicicletta, con certificazione 'Positive causes' sulla quantità di rifiuti che è stata recuperata. Menzione d'onore per Leonardi Racing che diversifica il proprio mercato proponendo componentistica d'alta gamma per bici  ma fornisce anche gadget come la saliera a forma di mozzo.
If you are looking for something frilly,  BikeBelle will take care of your 'needs', including valve decoration in the shape of cupcakes (I sware).
To complete the accessories section, I have to mention  Cingomma and their belts made by repurposed tires, the amount of reused waste is certified by 'Positive causes'. Honor mention to  Leonardi Racing that hits the market on two sides: high quality components and gadgets as kitchen tools shaped as bikes parts.
Speravo di trovare più produttori/venditori di cargo bike, ho trovato solo PandaBike e Xtracycle.
In compenso abbondavano le bici elettriche. Sono comode, per carità, comodissime. Ma mi mettono in difficoltà da un punto di vista culturale: creano un confine incerto tra bici e motorino e temo che questo non vada a vantaggio della cultura ciclistica. Già si sente chiedere l'obbligo di elmetto per i ciclisti 'perchè lo portano anche i motociclisti' con una associazione forzata tra i due mezzi, se in questo dibattito si inserisce un mezzo che è per sua natura ibrido la confusione non è evitabile. Per un post più completo sulla bici elettrica c'è. come sempre, Copenhagenize qui (solo in inglese).
I was looking for some cargo bikes, but I have found only  PandaBike and Xtracycle.
But there was an abundancy of electric bikes. They are surely handy, very handy. But they give me some cultural issues: they create a blurry boundary between bikes and motorcycles and I don't think this can help cycling colture. We already hear people asking for mandatory helmets for cyclists because 'motorists have it too' on the account of a false equivalence between two different means of transportation. If we throw in such a debate a vehicle that is actually hybrid the confusion will not be avoidable. If you want to read more about this subject check Copenhagenize here. 
Proseguendo l'elenco di cose che mi hanno convinto poco: hostess poco vestite. Al di là del legittimo dibattito sul corpo femminile, al di là del più ampio dibattito 'se il tuo prodotto è valido non venderlo spruzzandolo di feromoni', mi secca vedere il ciclismo appiattirsi su dinamiche automobilistiche.
Oltretutto, all'epoca della sua invenzione, la bici fu una leva molto efficace nella trasformazione del ruolo socio-culturale femminile: la libertà di muoversi sola senza un accompagnatore, la necessità di adottare un abbigliamento meno costrittivo significarono molto per le donne. All'epoca le cicliste vennero accusate di vari crimini contro la morale, di abbandonare figli e mariti al proprio destino, o addirittura di mettere in pericolo la loro fertilità a causa dei sobbalzi della bici. Ma la prima accusa era il tradimento: che altro può fare una donna che esce di casa da sola?
Ecco, vedere bei corpi femminili in mostra accanto a una bici mi ha dato la strana sensazione di un cortocircuito, come se i barbogi di allora esclamassero dalla tomba 'Visto? Lo dicevamo noi che sareste arrivate a questo: si inizia con la bici e si finisce in calze a rete!'
Another issue: hostess with too little clothes on. Apart from the debate on the female body, apart from the wider debate 'if your product is good don't hide it under pheromones', I don't like seeing cycle culture following car culture.
More over, when it was invented, bike was a powerfull lever in trasforming the social and cultural female role: freedom to move alone without a male help, the need to dress in a less binding way meant a lot for women. In those days, cycling women were accused of different crimes against moral, of leaving children and husband to their fates, even to endanger their fertility because of the jolts of the bike. But the first accusation was to be unfaithful to husbands: what else a woman could do, going out alone? Now, seeing good looking female bodies on display beside a bike, I feel like a short circuit is on, I feel as the old fogies are shouting from the graves 'See? I told you you would get there: you start with a bike, you end in miniskirt!'
Il cortocircuito comunicativo prosegue con: una Volvo in mostra, bici per bambini brandizzate 'Kawasaki' e 'Lambretta', accessori per bambini a marchio 'Ferrari'. E se cerco di venderti una bici come se fosse un auto, allora forse è logico che ci fosse uno stand di cyclette iperteconologiche pubblicizzate dallo slogan 'il ciclismo intelligente è arrivato'. Ovviamente scritto in inglese in modo che faccia più colpo...
The communication short circuit go on with: a Volvo on display, kids bikes with 'Kawasaki' and 'Lambretta' brands on, kids accessori by 'Ferrari'. And if they try to sell you a bike pretending it is a car, maybe it makes sense a  supertechnologic exercise bike advertised as 'intelligent cycling'. The phrase was in english, to pretend that it really made sense...
Ben più comprensibili i problemi di comunicazione dei coraggiosi addetti degli stand asiatici: il mio italo-inglese si è scontrato con loro sino-inglese con effetti comici che una trascrizione non saprebbe rendere (però il sito è in inglese).
Afterall, it was much more comprehensible to have communication problems with the brave salesmen of the asian factories: my italian-style-english crashed against their chinese-english with funny results that a transcription cannot express (but the web site is actually in english)
Sbaraglia ogni concorrenza il fantastico stand olandese, di arancio vestito.
Beyond everything else stands the Nederland embassy, all dressed in orange.
Disponibilissimi, mi hanno fornito ogni possibile indicazione e informazione, interessandosi alle mie domande e rimanendo impassibili davanti al mio inglese di Oxford, frazione di Imola.
Al mio secondo passaggio, ho avuto modo di chiacchierare per un buon quarto d'ora con Amin Mayani, il brillante designer di Republic Dutch. Gentilissimo ed entusiasta, si è prestato a una lunga chiacchierata tecnica su bici, cultura e design. A corredo della chiacchierata, mi ha omaggiata di un autografo col commento 'Se divento famoso, potrebbe valere molto'.
Spesso l'italiano accusa il nord europeo di essere un po' chiuso e poco comunicativo. In realtà rispetto agli altri stand, sia istituzionali, sia commerciali, qui mi sono sentita davvero accolta. E non si tratta solo dell'offerta di frutta e dolcetti, ho avuto l'impressione di persone davvero interessate ed entusiaste.
Perfectly kind, they gave me every piece of information I had asked, caring for my questions and keeping a perfect assurance at my Oxford-upon-Po english.
My second raid allowed me to chat for at least a quarter with Amin Mayan, the perfect designer of  Republic Dutch. Excedingly kind and enthusiastic, he had with me a long detailed talk about bikes, culture and design. As a last gift, he gave me his sign, adding 'If I ever get famous, this might have a value'.
Italians often accuse north europeans to be cold and not talkative. But if I compare these guys to others, both in commercial and in administrative roles, I realy feel they had taken me in. And it is not about sweets and fruits offered to the passerby, it is about passion and care.
In seconda posizione nella mia personale classifica 'Chiacchierate' c'è l'addetto italiano allo stand della Deutsche Bahn: per pubblicizzare le tratte italiane della compagnia tedesca, si è subito mezz'ora di chiacchiere della sottoscritta senza battere ciglio. Anzi, sembrava quasi contento...
At the second place of my personal ranking of 'Chatters' there is the italian salesman of Deutsche Bahn: to advertise the  italian routes  of the german company, he had to take half an hour of my gibberish, and he did not blink an eye. Instead, he almost look happy...
Non classificata, perchè l'incontro è avvenuto fuori dalla fiera, ma davvero ottima, la chiacchierata col proprietario di una fantastica cargobike pieghevole; particolarmente meritorio perchè la suddetta cargo è stata caricata sul treno, ed è pure autocostruita con telai TRN ed elementi Xtreme per la parte dedicata al carico. 
Insomma il perfetto compagno di viaggio, con cui ho potuto chiacchierare tutto il tempo di: cargobike, politiche a favore del ciclismo urbano, turismo in bici, bike to school, infrastrutture di ciclabilità e L'AltraBabele
Not ranked, as it has happened ouside the exposition, the long chatter I had with the owner of a foldable cargo bike; especially interesting, because the said cargo has been put on the train, and it has been assembled by the owner, with TRN frame and cargo component by Xtreme. Just the perfect man to share a trip with, talking all the way of: cargobike, urban cicling, turism by bike, bike to school project , cvcling infrastructures and L'Altra Babele.





venerdì 4 settembre 2015

Un giorno in bici / A day on bike

In cui si scappa di casa per un giorno, si tenta di portare la bici al lago di Garda usando il treno, si rischia l'insolazione e, in definitiva, ci si stanca parecchio.
(Nota: il giro è avvenuto il 2 luglio, ma, per osservanza al sottotitolo del blog, ne scrivo solo a fine agosto.)
Where you run from home for a day, you try to bring your bike to lake Garda, you almost get a sunstroke and, at the very end, you get very tired.(Note: the journey took place the 2nd of july but, true to the blog's caption, I write about it at the end of august.)
L'idea è arrivare in treno a Desenzano, visitare Desenzano, Sirmione e Peschiera del Garda, riprendere il treno e tornare a Bologna in serata.
In Italia non è sempre facilissimo portare la bici sui treni: i treni nazionali ad alta velocità prevedono l'accesso solo alle bici pieghevoli, i treni locali danno servizi diversi a seconda della regione. Anche le stazioni possono dare qualche problema: per superare i binari è necessario scendere nel sottopassaggio, le scale sono ovviamente scomode per le bici, l'ascensore non sempre è presente e non sempre è abbastanza grande per la bici.
Ad esempio, la stazione di Bologna ha un tunnel con scivoli per le bici, peccato che gli scivoli siano solo agli estremi del tunnel e manchino ai binari.
The plan is to get to Desenzano by train, visit Desenzano, Sirmione e Peschiera del Garda, take the train back to Bologna the same evening.
It is not always easy to get your bike on a train in Italy: fast train as Eurostar can be accessed only by foldable bikes, local trains give different service according to Regione (Land administration). Stations can give you problems, too: to cross tracks you have to climb down the underpass, stairs are not designed for bikes, elevator is not always present and it might be not large enough for a bike.
For instance Bologna railway station has a underpass with slopes for bikes, but only at both ends, stairs to tracks have no slope.
Ciclo-sottopassaggio alla stazione di Bologna /
Underpass for bikes in Bologna railway station
E non è molto meglio portare la bici sul treno...
And it is not much easier place your bike on the train...
Bici e treno, stazione di Verona /
Bike and train, Verona railway station

Il piano prevedeva: prendere il treno da Bologna alle 7,10, arrivare a Verona alle 8,38, alle 9,40 prendere il treno per Desenzano con arrivo alle 10,04.
Tra Bologna e Verona la campagna è ancora molto bella, tagliata da canali che, ovviamente, non sono riuscita a fotografare in treno.
The plan was: take the train from Bologna at 7,10, get off in Verona at 8,38, take the train to Desenzano at 9,40 to get there at 10,04.
Between Bologna and Verona the countryside is beautiful, cut by canals that I could not photograph from the train.


Campagna tra Bologna e Verona /
 Countryside between Bologna and Verona
La stazione di Verona ha ascensori abbastanza grandi da contenere una bici (e tre persone, inclusi i bagagli). L'attesa di un'ora è stata dedicata a una seconda colazione, che ha fornito le forze necessarie a caricare la bici sul treno per Desenzano.
Anche il territorio tra Verona e Desenzano è una bella campagna coltivata, soprattutto a vite. D'altronde Verona è l'ultimo avamposto veneto prima della Lombardia, e siccome i veneti hanno una solida fama di bevitori...
Verona railway station has elevator big enough for a bike (and three persons, plus luggage). The hour of waiting has been employed in a second breakfast, that has given me the strength to place the bike on the train to Desenzano.
The land between Verona and Desenzano is a beautiful countryside, planted with vines. After all Verona is the last outpost of Veneto region, and venetians had a solid reputation as wine drinkers...


Campagna tra Verona e Desenzano / Countryside between Verona and Desenzano
La stazione di Desenzano non è particolarmente curata; non ho usato l'ascensore perché a occhio sembrava un po' piccolo per la bici. Per fortuna sia la stazione di Verona sia quella di Desenzano hanno i binari posti più in  alto del piano di campagna, quindi c'è una sola rampa di scale da superare.
Desenzano railway station is not very tidy; I did not use the elevator because it looked too small for my bike. Luckily both Verona and Desenzano stations have tracks high over the ground level, so you have only one flight of stairs to climb.
Visitata Desenzano (qui il post relativo) mi sono diretta ad est, verso Sirmione, passando attraverso Rivoltella.
La strada tra Desenzano e Rivoltella, il paese accanto, ha un ampio percorso pedo-ciclabile, ben diviso dalla strada da una striscia di verde. Come spesso accade in questi casi, solo i ciclisti lenti usano questo spazio, i ciclisti veloci preferiscono andare in carreggiata, per evitare di investire qualche pedone.
After sightseeing Desenzano (here the inherent post) I headed east, to Sirmione, passing through Rivoltella. The road between Desenzano and Rivoltella, the nearby village, has a wide path for pedestrians and cyclists, separated from traffic by a strip of greenery. As often happens in such a case, only slow cyclists use this path, fast ones rather drive on the carriageway, to avoid running over pedestrians.

Percorso tra Desenzano e Rivoltella /
Path between Desenzano and Rivoltella

Anche l'ingresso a Rivoltella è segnato da un cambio di pavimentazione, anche qui blocchetti di pietra e ciottoli, come a Desenzano.
The entrance to Rivotella is marked by a change in the paving, made by stones and cobbles, as in Desenzano.
Confine stradale a Rivoltella / Road boundary in Rivoltella
Panchina con vista / Bench with a view
Madonna della Villa
Rivoltella
Anche la strada tra Rivoltella e Sirmione ha una ciclabile ben separata dalla carreggiata, ma conserva anche l'abitudine a non riportare i nomi delle strade, così mi sono persa un'altra volta e ho dovuto chiedere indicazioni ai passanti.
Sirmione è una località turistica molto più famosa di Desenzano, si intuisce immediatamente dalla maggiore quantità di turisti che ingolfano le strette viuzze del centro. La quantità di pedoni fa sì che sia vietato l'accesso alle bici, a meno che non venga acquistato uno specifico permesso. Perciò il mio fido destriero è rimasto a riposare all'apposita rastrelliera, dietro al punto informazioni turistico, mentre io andavo a perdermi in paese. Sì, anche a Sirmione c'è una certa carenza di cartelli stradali. (Qui una descrizione del paesaggio urbano e dell'arredo di Sirmione)

Again, on the road between Rivoltella and Sirmione there is a separated cycle path, but, again, the lack of street names confused me again: I got lost and I had to ask passerbies  for directions.
Sirmione is much more famous among tourists than Desenzano, you can immediately spot the amount of tourists crowding the narrow streets of downtown. The number of pedestrians asks for a ban on bikes, unless you buy a permission. So my trusty steed had some rest on a stall, behind the tourist info point, while I went getting lost in the village. Yes, also in Sirmione there is a lack of street signage. (Here a description of Sirmione streetscape and forniture)

Sirmione
L'attrazione maggiore è il lago. Ci sono molte spiagge attrezzate e molte spiagge libere, l'accesso è facile e diretto. Non è poco: molte località turistiche tentano di imporre un biglietto d'accesso alle bellezza naturali.
The main sight is the lake. There are lots of equipped and free beaches, they are easily accessed. This is impressive: in many tourist places they try to force a ticket to give access to natural sights. 
Lago di Sirmione, 
Seduta a mangiarmi l'ultimo panino, sono stata stretta d'assedio da passeri molto determinati ad avere qualche briciola. Davanti alla mia resistenza, uno ha cercato di volarmi in faccia per prendermi un po' di pane, un altro, più diplomatico, ha tentato la strada dell'esempio educativo: si è presentato con una briciola nel becco e me l'ha mostrata girando il capo in più direzioni come a dire: "Ecco, vedi, è questo che vorrei, capisci? Si chiama 'briciola'."
While sitting and eating my last sandwich, I was put under siege by some  birds, very determined to have some crumbles. To my resistance, one had tried to fly to my face to steal some bread, another, more diplomatic, had tried the educative approach: it got to me, with a crumble in its beak, showing it to me by moving its head in many directions, as to say: "Here, have a look, this is what I am looking for, see? It is called 'crumble'."
'Gli uccelli' di Hitchcock / 'The birds' by Hitchcock
Uscita da Sirmione, recuperato il mio potente mezzo, mi sono diretta ad est, verso Punta Grò. Di nuovo ho trovato un bel percorso ciclo-pedonale, ben separato dalla strada. Una rotonda, al posto dei banali fiori, era abbellita da una piccola vigna: siamo in Veneto, in fondo!
Got out of Sirmione and taken back my powerful vehicle, I moved east to Punta Grò. Again, I found a nice separated cycle path, well protected from the carriageway. On a roundabout, instead of flowers, there were some vines, to honour the great wines of Veneto.
Vigne come arredo urbano
Poco dopo si incontra il paese di Santa Maria di Lugana (qui il post di dettaglio), con un bel ingresso attrezzato per rallentare i veicoli. Una fontana bassa e la pavimentazione parlano di area urbana, mentre un rilevatore di velocità integrato alla cartellonistica comunica ai conducenti che stanno entrando in un'area controllata.
After a while, you get to Santa Maria di Lugana (here the post), with a good entrance designed to slow down vehicles. A low fountain and a refined paving make clear you are entering an urban area, while e speed detector embedded in the street signage explains to drivers they are entering a controlled zone.

Rilevatore di velocità / Speed detector
Ingresso a Lugana / Lugana entrance
Proseguendo verso est, si può accedere a un parco che prende tutta la costa di Punta Grò, con una bella serie di spiagge libere, Purtroppo alcune parti sono vere e proprie strisce di risulta tra le aree costruite e il lago. In teoria le coste e le sponde fanno parte del Demanio fluviale dello Stato e sarebbero tutelate, evidentemente qui qualcosa è andato storto. Per poter collegare le varie parti del parco è stato necessario costruire una passerella in legno sospesa sul lago. L'effetto è gradevole e permette di camminare senza danneggiare la vegetazione ripariale, ma è chiaro che qui si tratta di una soluzione dovuta all'appropriazione indebita della costa da parte di privati.
Moving eastward, you can reach a park that covers all the shore of Punta Grò, with a nice row of free beaches. Unfortunately some parts are merely strips between sprawl and lake. Shores are supposed to be of state property and they are supposed to be protected, here something went wrong. Wooden footbridges had been built to link together some parts of the park. It is a nice view, and it is an effective solution to preserve the riparian plants, but it is clear that this solution is due to the embezzlement of the lake shore.
Passerella / Footbridge
Muovendosi verso est, si incontrano alcune attrezzature, ma l'accesso è libero.
Moving eastward, you can find some facilities but the entrance is still free.
Tornando sulla strada principale ad est del parco, in località Maraschina, la qualità della pista ciclabile scende molto. La separazione con la carreggiata è definita nel primo tratto da un largo cordolo, simile a un marciapiede, più avanti sono stati posizionati blocchi in calcestruzzo, simili a piccoli jersey. Ad ogni incrocio o passaggio carrabile la pista è interrotta e il passaggio è ostacolato da elementi ad U. Non proprio un'infrastruttura di alto livello, che stona con il tratto Desenzano-Sirmione. Rimane comunque un percorso ciclabile protetto, sebbene poco gradevole.
As you get to the main road east of the park, near the village of Maraschina, the design of the cycle path drops. The separation between cycle path and carriageway is, in the first part, a wide curb, in the second part the separation is made by blocks of concrete. At every crossroad or driveway the cycle path is interrupted and the passage is blocked by U-shaped elements. Not really a top notch infrastructure, and it clashes against the nice path between Desenzano and Sirmione. Anyway, it is a protected bike lane, better than nothing.

Ciclabile / Cycle path

Ciclabile / Cycle path

Un po' peggiore l'ingresso a Peschiera: una ciclabile doppio senso senza protezione dalla carrabile. A questo si deve aggiungere la costante mancanza di cartelli di nomenclatura stradale...
the entrance to Peschiera is slightly worse : a two way cycle path and no separation with the carriageway. And still no signage...


Ciclabile (?) / Cicle path (?)
Peschiera è molto diversa dagli altri paesi del Garda che ho visitato, almeno dal punto di vista della gestione delle strade. Qui il post relativo.

Peschiera is very different from the others places I have seen on the lake, at least on the road management. Here the post.
Per raggiungere la stazione dal lungolago è necessario tornare sulla strada principale, trovare il modo di superare una rotonda priva di corsia ciclabile, trovare, nascosta tra parcheggi regolari e abusivi, una stretta strada senza uscita che porta a uno spiazzo su cui si affaccia la stazione: in questo spiazzo informe e non disegnato convivono una fermata d'autobus e alcuni stalli di sosta per taxi; i marciapiedi della strada di accesso si perdono nel piazzale senza portare il pedone fino alla stazione. Lo spazio era talmente poco definito che risultava difficile perfino fotografarlo, sembrava sfuggire all'occhio.
To reach the railway station from the lake front you have to get back to the main road, find a way to cross a roundabout with no bike infrastructure, find a narrow no through road, hidden among regular and unauthorized parking lots, that will lead you to a space where the station stands: in this undefined and not designed space a bus stop and some taxi lots stand together; the sidewalks from the entering alley loose their ways in the 'square' without leading the passerby to the station. This space was so poorly designed that was impossible to put it on photo, it seems to keep slipping from the eye.
In stazione ho scoperto che l'ultimo treno utile per me è stato cancellato, ma per fortuna ero in tempo per il penultimo, grazie a un 'provvidenziale' ritardo. Grazie Trenitalia! Quando il convoglio è arrivato, l'ultimo vagone, con gli stalli per le biciclette, si è fermato in un punto in cui il marciapiede è più basso del normale: portare su la bici è proibitivo. Ri-grazie Trenitalia! Per fortuna uno dei passeggeri si è affacciato e mi ha salvato.
At the station I found out my last train has been cancelled, luckily I was in time for the second-last, thanks to a 'timely' delay. Thanks Trenitalia! As the train has approached, the last wagon, the one for bikes, stopped in a point where the platform was lower then usual: getting on with the bike was just impossible. Many thanks, Trenitalia! Luckily a passenger has taken pity of me and helped me.
E finalmente venne ora di riprendere il treno e tornare a casa: partenza alle 7, ritorno alle 22...
And finally it was time to take the train back home: leaving at 7, getting back at 22...